D’INVERNO FATE LA RUOTA
… Anche Luciano Pavarotti non rinuncia a sfoggiare il suo nero tabarro. Fellini, del resto, ne aveva quasi fatto una divisa. Così, lanciata la moda, il mantello, il tabarro o il poncho prendono il posto del tradizionale cappotto. Il tabarro è quello che ha di più il sapore dei tempi andati. Qualche nome? Il RUZZANTE, il MERCANTE PADANO, il PARMA, il LUSTRISSIMO. Il tabarro è stato uno degli indumenti più indossati, dalle madri badesse alle meretrici , dai vescovi ai briganti…
Panorama
Patrizia Busnelli
19 Novembre 1998
AVVOLTI IN UNA RUOTA PERFETTA
… e lavorate con tecniche che Albano Sandro Zara ha dovuto riscoprire per dare pieno lustro al suo “Tabarrificio Veneto”, a Mirano. L’ultimo posto in Italia dove il Tabarro viene confezionato amano ì, un capo per volta, da una cooperativa di sarti in pensione. Salvo poi prendere il volo per Parigi, Berlino, Tokio dove conosce un’ennesima e sfolgorante giovinezza…. i suoi tabarri, mantelli che avvolgono come da tradizione dalla testa ai piedi: una ruota perfetta che bisogna tagliare in coppia, girando intorno a un tavolone sul quale poggiano i sei metri di tessuto necessari. Una sola cucitura passa lungo la schiena. Per il resto, non serve. La stoffa infatti è “a taglio vivo”: una particolare compattatura del tessuto permette appunto di tagliarla senza dover cucire i bordi per evitare la sfilacciatura… … Rigorosamente da uomo, ma scelto da molte donne per andare a teatro…
Corriere della sera
Cristina D’Antonio
8 Febbreio 1999
D’INVERNO FATE LA RUOTA
… Anche Luciano Pavarotti non rinuncia a sfoggiare il suo nero tabarro. Fellini, del resto, ne aveva quasi fatto una divisa. Così, lanciata la moda, il mantello, il tabarro o il poncho prendono il posto del tradizionale cappotto. Il tabarro è quello che ha di più il sapore dei tempi andati. Qualche nome? Il RUZZANTE, il MERCANTE PADANO, il PARMA, il LUSTRISSIMO. Il tabarro è stato uno degli indumenti più indossati, dalle madri badesse alle meretrici , dai vescovi ai briganti…
Panorama
Patrizia Busnelli
19 Novembre 1998
AVVOLTI IN UNA RUOTA PERFETTA
… e lavorate con tecniche che Albano Sandro Zara ha dovuto riscoprire per dare pieno lustro al suo “Tabarrificio Veneto”, a Mirano. L’ultimo posto in Italia dove il Tabarro viene confezionato amano ì, un capo per volta, da una cooperativa di sarti in pensione. Salvo poi prendere il volo per Parigi, Berlino, Tokio dove conosce un’ennesima e sfolgorante giovinezza…. i suoi tabarri, mantelli che avvolgono come da tradizione dalla testa ai piedi: una ruota perfetta che bisogna tagliare in coppia, girando intorno a un tavolone sul quale poggiano i sei metri di tessuto necessari. Una sola cucitura passa lungo la schiena. Per il resto, non serve. La stoffa infatti è “a taglio vivo”: una particolare compattatura del tessuto permette appunto di tagliarla senza dover cucire i bordi per evitare la sfilacciatura… … Rigorosamente da uomo, ma scelto da molte donne per andare a teatro…
Corriere della sera
Cristina D’Antonio
8 Febbreio 1999
VENISE: A’ LA RECHERCHE DES TEMPS PERDUS
… l’ Artigiana Sartoria Veneta est une petit maison qui a fait sienne la reproduction à l’usage qu’en faisaient les vénintiens et les population de la lagune aux XVIII et XIX siècles. Ainsi le famueux tabard, sombre hopupelande de laine portée par les militaires, les riches marchands ou les nobles. Seul le col, astrakan, laine ou velours, la llongueur el les attaches d’argent signalaient alors la différende de statut social…
Le Figaro
Pierre Leofortè
30 Agosto 1999
“ALLA SCALA
CON IL TABARRO,
UNISEX E CHIC”
INTRAMONTABILE FASCINO DEL TABARRO
Il tabarro sta tornando di moda per merito di Sandro Zara… un bel giorno, catturato da certe immagini degli “uffiziali di cavalleria” ai tempi di Francesco Giuseppe, si è lasciato prendere dalla “tentazione di fare diverso” che prende gli uomini della sua specie. Ha lasciato la gestione dell’azienda ai figli e in quel di Mirano, e recuperando tecnici divenuti ostili ai ritmi dell’automazione, ha dato vita al Tabarrificio Veneto. Nel quale ha niziato ha recuperare modelli sfoggiati all’epoca della Serenissima in quel di Venezia, non dimenticando certi modelli di fatica che venivano usati dai contadini quando si recavano al mercato…
Il Gazzettino
Gianantonio Cibotto
30 Agosto 1999
COME UN EROE ROMANTICO AVVOLTO IN UN LUNGO TABARRO
Romatico, eroico, decaduto. Torna il tabarro, mantella dei bisnonni che viene oggi replicata e rilanciata come capo di sublime eleganza etnica. Una mostra lo celebra, una retrospettiva che si inaugura oggi a Trieste… Sandro Zara, massimo collezionista di questi antichi mantelli, curatore della mostra, filologo di un indumento che più di ogni altro, a suo avviso, rispecchia e riassume la nostra tradizione dimenticata, il passato prossimo che è già passato remoto…
La Repubblica
Laura Laurenzi
27 Ottobre 2001